012 013 “Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l’acciaio, non è il vetro l’elemento più resistente. Il materiale più resistente nell’edilizia è l’arte.” — Gio Ponti Gio Ponti La grande armonia e il senso della misura che nascono dall’equilibrio tra disegno, forme e colore sono i tratti distintivi dei complementi della collezione Gio Ponti. Capolavori di lana tibetana e di seta naturale che portano nelle case la sobria eleganza con cui il maestro milanese ha improntato di sé tutti gli ambiti del progetto novecentesco. Decori che hanno l’aura dei classici senza tempo e che rimandano a tanti momenti della straordinaria avventura di Ponti: dal motivo del “Labirinto” realizzato quando era direttore artistico delle ceramiche Richard Ginori negli anni Venti e Trenta, ai pattern di essenziali forme geometriche fino alle forme più libere, delicatamente arboree, “pennellate” con cui sovente decorava le sue lettere. Il contatto tuttora aperto con l’archivio Ponti è stato il passo naturale di un percorso intrapreso da chi crede in un progetto e vuole andare fino in fondo, da un’azienda che vuole scardinare i luoghi comuni ed è disposta ad affrontare sfide difficili. E Ferid Amini non nasconde la sua volontà di accostarsi ad alcuni frammenti della sua straordinaria capacità progettuale, con l’umiltà dello studioso, ma anche con l’ambizione di reinterpretarla attraverso tappeti unici e dai disegni inimitabili. The great harmony and sense of measure, born from the balance between design, shapes and colors are the hallmarks of the furnishing complements from the Gio Ponti collection. Tibetan wool and natural silk masterpieces that regale homes with the sober elegance imbued by the Milanese master into virtually all aspects of his twentieth–century projects. Decorations whose aura of timeless classics hark back to the many defining moments of Ponti’s extraordinary artistic development. These include the “Labirinto” pattern, or the essential geometrically shaped patterns, and finally, another Ponti trademark are the free form, delicately woody, floral sprays known as “brushstrokes” which often decorated his letters. The still ongoing exchange with the Studio Ponti was the natural step of a process undertaken by those who believe in a project and are determined to go all the way, a natural choice coming from a company whose goal is to undermine lazy clich és and grapple with difficult challenges. And Ferid Amini does not hide his desire to approach some fragments of Ponti’s oeuvre, showing his ex- traordinary design skills, with the humbleness of the scholar, but also with the entrepreneur’s ambition to reinterpret them through unique carpets with inimitable designs. “The most resistant material is not cement; nor is it wood, stone, steel or glass. The most resistant material in construction is art.” — Gio Ponti DESIGN ICONS
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