Amini-The-Collection-2022-2023

003 Introduction A Story Made of People Le origini del tappeto si perdono in epoche remote e in luoghi lontani. Espressione della cultura tessile di un popolo, il tappeto si rifà a un’arte antichissima capace di unire l’umanità da un capo all’altro del mondo, superando confini e tradizioni locali. Non è un caso che le parole che definiscono la tessitura – intreccio, trama, filo – siano le stesse con cui si descrivono gli elementi del racconto, altra attività che caratterizza da sempre le società umane. Il racconto di Amini inizia in Afghanistan negli anni Sessanta. È il 1962 quando Sultan Amini fonda a Herat, insieme ai suoi fratelli, la Amini Brothers Company, con la quale produce e commercializza tappeti. Nei villaggi dell’Afghanistan, un Paese vastissimo dove da secoli convivono tanti popoli ed è il paesaggio a determinare e proteggere le diverse culture, la tradizione del tappeto è ancora molto forte, la materia prima è di qualità eccellente e le antiche tecniche artigianali sono conosciute e condivise. L’obiettivo commerciale dell’impresa è l’Europa, e il passo decisivo l’approdo in Germania, cui seguono la Svizzera, l’Italia, la Gran Bretagna e via via molti altri Paesi. Il progetto ha basi solide: da un lato un sapere ancestrale, una tradizione fatta di temi, motivi e rituali affascinanti; dall’altro la curiosità per l’arte, il design, e qualsiasi forma di creatività possa accompagnare l’azienda verso nuovi percorsi. Negli anni Ottanta, Amini si apre infatti al contemporaneo con decori, grafiche e colori che seguono l’evoluzione del gusto e legittimano l’idea del tappeto come componente d’arredo. Nel tempo, questa nuova identità si consolida, diventando uno stile riconoscibile che supera le dinamiche legate alla moda e alle tendenze. Al network di laboratori in Afghanistan si sono nel frattempo affiancati quelli di Nepal, Cina, India, Marocco e Turchia, tutti Paesi che hanno nel tappeto un’espressione viva e autentica della cultura locale. The origins of the carpet are lost in far-off times and in faraway places. Expression of a people’s textile culture, the carpet is based on a very ancient art that can unite humanity from one end of the world to the other, crossing borders and local traditions. It is no coincidence that the words defining weaving – twist, strand, thread – are the same as those describing the elements of narrative, another activity always present in human societies. Amini’s story began in Afghanistan in the 1960s. In Herat in 1962 Sultan Amini founded, together with his brothers, the Amini Brothers Company, to produce and market carpets. Afghanistan is a vast country where many peoples have lived for centuries and where the landscape determines and protects the different cultures; in Afghan villages the carpet tradition is still very strong, raw material is of excellent quality and the ancient artisan techniques are known and shared. The commercial objective of the company was Europe, and the decisive step was its arrival in Germany, followed by Switzerland, Italy, Great Britain and, little by little, many other countries. The project had solid foundations. On the one hand, ancestral knowledge, a tradition comprising fascinating themes, motifs and rituals; on the other hand, curiosity regarding art, design and any form of creativity that could lead the company along new paths. In the Eighties Amini opened up to the contemporary, with patterns, designs and colors that mirrored the evolution of taste and legitimized the idea of carpets as an element of decor. Over time, this new identity was consolidated, becoming a recognizable style transcending dynamics related to fashion and trends. In the meantime, to the network of laboratories in Afghanistan were added others in Nepal, China, India, Morocco and Turkey, all of which countries have a lively and authentic expression of local culture.

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