Catalogo Foscarini Maestrie
151 Mastery Azucena o da Danese, due aziende che oggi acquistano storicamente un’importanza ancora maggiore per il percorso controcorrente che hanno intrapreso. Senza mai rincorrere l’idea di produrre in proprio ed in sede questi editori/produttori nati rispettivamente nel 1949 (Azucena) e nel 1957 (Danese), hanno triangolato nei distretti industriali e per poli disseminati quando l’acquisizione e la concentrazione dei mezzi di produzione sembrava l’unico presupposto possibile per sedersi al tavolo del progetto moderno. Loro invece si intrufolavano tra le maglie dell’industria e dell’artigianato mescolandone le logiche (è nota la richiesta di Bruno Danese ad un produttore di tubi per condutture fognarie di tagliare a 30° il tubo grigio in polipropilene e di costituire un bordino per produrre il gettacarte In Attesa di Enzo Mari). La ricerca del passaggio di lavorazione che possa essere trasferito nel prodotto di serie è la stessa che interessa Foscarini così come certe lamentazioni dei produttori nei confronti di Foscarini per la meticolosa ricerca di standard qualitativo mi sembrano le stesse per cui si lamentavano gli artigiani dell’industria che producevano per Danese. Con la Danese si faceva una politica degli autori limitatissima e aristocratica, quasi una difficult to programme, is the same that can be found in a high-tech space lab. Continuous work, a state of perpetual modification and improvement can produce the kind of innovation where each micro- step forward can arise from a random combination of steps taken in virtually a state of vague unconsciousness due to this hyper-activity. Wernher von Braun, the German engineer and father of space research, first with the V2 rockets which ravaged London then with the Saturn V spaceship for Nasa, thought about research in the same terms as a craftsman thinks about it, defining it as something “I do when I don’t know what I’m doing”. Notes (1) Luigi Pasinetti, Dinamica strutturale e sviluppo economico , Utet, Turin, 1984, pp. 314-315 (2) Andrea Branzi, Modernità debole e diffusa , Skira, Milan, 2006, pag. 53 150 Maestrie
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