Catalogo Foscarini Maestrie

065 Mastery divertirsi a trovare soluzioni originali. Le sfide tecniche più improbabili sono un buon motivo per discutere e per ragionare. Per designer giovani, la possibilità di trovare interlocutori di questo tipo è essenziale: artigiani consapevoli sanno a priori che le serie di produzione saranno contenute. Non si aspettano di scaricare su grandi economie di scala i costi legati alla sperimentazione iniziale. Piuttosto, sanno che ciò che è stato appreso nell’ambito di un progetto sarà utilizzato nell’ambito di iniziative nuove e diverse, magari con altre imprese. Quello che è possibile imparare da un progetto impegnativo potrebbe essere valorizzato nel prossimo. La lezione appresa su un certo tipo di prodotti potrebbe diventare materia per qualcosa di diverso e di nuovo, magari per prodotti legati ad altri settori. E così è stato. Dai primi stampi della Aplomb ad oggi, Crea ha cambiato radicalmente il suo modo di stare sul mercato. Quella che era un’azienda centrata sull’edilizia e sulle costruzioni è diventata nel tempo una realtà leader nell’utilizzo del cemento nel campo del design. L’artigiano che costruiva ville e palazzi ora si confronta con gli stampi di lampade, tavoli e portapenne. Un cambiamento di rotta radicale che asseconda la capacità di un gruppo nel risolvere problemi in modo innovativo, mettendo ricerca e capacità sperimentale in ogni sfida presentata dal committente. Dopo Foscarini sono state molte le aziende del settore che hanno beneficiato della capacità e dell’inventiva di Crea. Negli anni questi artigiani sperimentatori hanno dimostrato di poter contribuire a pieno titolo alla filiera del design più sofisticato grazie alle conoscenze maturate su un materiale come il cemento, a lungo considerato troppo difficile e impegnativo per la gran parte dei progetti dedicati al mondo dell’arredo. prowess of Crea. Over the years these experimental artisans have demonstrated that they can make a real contribution to the production chain of the most sophisticated design, thanks to know-how developed with a material like concrete that was long considered too hard to handle, too challenging for most projects in the world of furnishings. An inclusive process The Italian design companies we have learned to refer to as “editors”, or makers of editions, have often had to tolerate the fact of not being able to have and control their own production processes. Those who have applied an organisational model based on independent designers and quality suppliers have often avoided boasting about it, in spite of their awareness of the strong points of this type of structure. The reasons behind this modesty lie in a historical legacy that sees vertical integration of businesses, capable of covering production and sales, research & development and distribution, as the true reference point for the corporation. In recent years, however, the debate in economics has helped to bring out a different viewpoint. The idea of business networking has gained ground, definitively pushing aside the myth of the factory capable of combining all productive activities inside its boundaries. Many entrepreneurs have become aware of the importance of outsourcing specific manufacturing activities, precisely because they respect paths of specialisation and expertise that could not be replicated within the confines of a single business. Today the idea of open innovation brings another radical step forward for this postulate: we are aware that the world is full of good ideas, perhaps developed by young independent talents, and forms of expertise that deserve to be called into play. 064 Maestrie

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